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Un weekend con il cinema brasiliano a Matera

Per il secondo anno consecutivo il Bari Brasil Film Fest ha fatto tappa a Matera per presentare una selezione dei film in programma. La novità di quest’edizione è l’aver cambiato il luogo delle proiezioni: si è scelto infatti di far svolgere la rassegna, il 20 ed il 21 ottobre, presso il Cinema Il Piccolo, nella centralissima via XX Settembre. Una decisione che ha permesso di aumentare la visibilità della rassegna e di attirare in sala un pubblico più vasto ed eterogeneo. Gli spettatori hanno seguito con interesse i tre film proposti, anche tornando per gli spettacoli successivi.

“Bingo” apre anche a Matera

Sabato 20 abbiamo presentato “Bingo – O Rei das Manhãs” di Daniel Rezende. Ad introdurre la pellicola Ivan Moliterni, critico cinematografico, studioso di linguaggi visuali, giornalista e responsabile progettazione cultura e cinema del Comune di Matera. Nella sua breve, ma interessante prolusione, Moliterni ha sottolineato come il cinema di Rezende sia debitore con quello di Hollywood, dove il regista si ha lavorato come montatore, incontrando anche maestri come Terrence Malick, con cui ha realizzato “The Tree of Life”. Per il suo debutto in un lungometraggio Rezende ha fatto tesoro di queste esperienze, costruendo un film dal ritmo serrato.

Moliterni si è poi soffermato sulla storia vera raccontata in quest’opera, sottolineando l’accuratezza nella ricostruzione – estremamente pop – degli studi televisivi negli anni ’80. Una chiave di lettura inedita, offerta dal critico, è quella della continua contrapposizione tra la libertà creativa e morale da un lato, e la rigidità del “controllo” e del rispetto delle regole dall’altro, che caratterizza tutto il film. Il pubblico di Matera ha apprezzato molto questa pellicola: da quest’anno ha avuto anche la possibilità di votare, sommando le proprie preferenze a quelle degli spettatori baresi.

I due film della domenica

Domenica 21 Matera ha ospitato due diverse proiezioni. Alle 18:30 era in programma “Febbrai” di Marcio Debellain. Il documentario su Maria Bethânia è stato presentato da Vanessa Mastrocessario Silva, presidente dell’Associazione Culturale Abaporu e direttrice artistica della rassegna, che ha spiegato al pubblico il concetto di sincretismo religioso (la coesistenza di cattolicesimo e culti di origine africana), affrontato nell’opera, ed ha fornito alcune delucidazioni per meglio comprendere il Candomblè, con il culto degli Orixá.  

Alle 20:30 la sala si è affollata per “Antes que eu me esqueça” di Tiago Arakilian. Prima di cominciare Salvatore Verde della Lucana Film Commission ha salutato i presenti e ha svolto una breve introduzione sul cinema brasiliano, ricordando il ruolo importante avuto dagli italiani nella fase pioneristica della settima arte nel Paese.

Poi è toccato ad Ivan Moliterni presentare la commedia: anche stavolta il critico è riuscito a trovare originali chiavi di lettura per il film, che abbandona pian piano le risate per passare al melodramma. Nel corso del racconto, tutti i personaggi si trovano a fare i conti con il proprio passato per poter ripartire ed incominciare una nuova vita. Anche in questo caso Moliterni ha sottolineato come la formazione francese di Arakilian abbia profondamente influenzato questo suo primo lungometraggio di finzione, in cui il regista ha trattato con delicatezza temi complessi come la malattia e la vecchiaia.

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