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Una vita da film – “Doutor Gama”

“Sono nato nella città di San Salvador, capoluogo della provincia di Bahia, in una casa a due piani in via Bângala, formante un angolo interno, nella ‘Quebrada’, sul lato destro del sagrato di Palma, nella zona della parrocchia di Sant’Ana, il 21 giugno 1830, alle 7 del mattino, e fui battezzato, otto anni dopo, nella chiesa principale del Sacramento, nella città di Itaparica”

Con queste parole Luíz Gonzaga Pinto da Gama (Salvador, 21/06/1830 – San Paolo 24/08/1882) raccontò le origini di una vita davvero straordinaria, che sembra davvero una sceneggiatura cinematografica. Gama, infatti, è stato avvocato autodidatta, giornalista, scrittore e oratore, nonché il padre dell’abolizione della schiavitù in Brasile, avvenuta sei anni dopo la sua morte.

Era figlio di Luísa Mahin, una ex-schiava africana liberata e di un nobile bianco che viveva a Bahia. Quando aveva sette anni, sua madre si recò a Rio de Janeiro per partecipare alla rivolta autonomista della Sabinada e non tornò mai più a casa. Nel 1840 suo padre per pagare i debiti dovuti al gioco d’azzardo decise di venderlo come schiavo. Trasferito a Rio de Janeiro, fu ceduto ad Antonio Pereira Cardoso, un commerciante di uomini che lo portò a San Paolo. Gama iniziò a lavorare nel lavaggio e nella stiratura di abiti e poi divenne sarto e calzolaio nel comune di Lorena.

FOTO TIRADA EM PARATY 22/02/2019

Nel 1847 Luíz Gama conobbe uno studente di legge, Antônio Rodrigues do Prado Júnior, che gli fece conoscere l’alfabeto. L’anno successivo era già istruito al punto tale da insegnare a leggere ai figli di un guardiamarina. Non è chiaro come ottenne la libertà: forse utilizzando la testimonianza di suo padre, la cui identità rimase segreta, oppure fuggendo dalla tenuta dove viveva e sostenendo di essere libero perché in grado leggere e scrivere, capacità che la maggior parte degli schiavi non possedeva.

Una volta libero, si arruolò nell’esercito nel 1848: fece parte della Guardia cittadina fino al 1854, quando fu imprigionato per 39 giorni per insubordinazione, dopo aver minacciato un ufficiale che lo aveva insultato. Nel 1850 sposò Claudina Fortunata Sampaio: in quegli anni lavorò come copista per le autorità nel tempo libero, data la sua buona calligrafia.

FOTO TIRADA EM PARATY 22/02/2019

Nel 1856 fu assunto come impiegato presso il dipartimento di polizia di San Paolo, nell’ufficio di Francisco Maria de Souza Furtado de Mendonça, consigliere e professore di diritto. Avendo a disposizione la biblioteca del suo principale, Luíz Gama studiò ulteriormente il diritto fino a quando prese la decisione di laurearsi presso la Largo de São Francisco. Tuttavia, gli studenti della Facoltà si opposero, impedendogli di iscriversi; così, iniziò a studiare in autonomia, frequentando le lezioni come uditore, e divenne un “rábula”, nome dato a chi aveva conoscenze giuridiche sufficienti per essere un avvocato, anche senza una laurea in giurisprudenza.

Gama iniziò a difendere degli schiavi, per cercare di ottenere la loro liberazione, attività che gli costò il licenziamento dal dipartimento di polizia per le pressioni dei conservatori. Il cosiddetto “stile Gama” consisteva nel dimostrare attraverso procedimenti legali che i neri schiavizzati da lui difesi erano stati portati illegalmente in Brasile, dato che una legge del 1831 ne proibiva l’importazione, e dovevano quindi essere liberati. Successivamente, utilizzando alcuni degli articoli della Lei do Ventre Livre del 1871, Gama riuscì a ottenere la liberazione di un maggior numero di schiavi. Gama stimava di aver liberato più di 500 schiavi dalla prigionia: solo in un procedimento giudiziario del 1869 assicurò la libertà a 217 schiavi, in un atto considerato come “la più grande azione collettiva conosciuta per liberare gli schiavi nelle Americhe”.

La sua opera letteraria Primeiras Trovas Burlescas de Getulino lo collocò nel pantheon degli scrittori brasiliani solo dodici anni dopo aver imparato a leggere. Nelle sue poesie usava la prima persona, sottolineando la propria condizione di uomo nero, pur senza rinunciare ad elementi tipici del suo tempo, come l’utilizzo di evocazioni mitologiche o dei poeti del passato, adattandoli al suo status e con accenni fortemente satirici verso la società dei bianchi.

Nel 1861, nel poema Quem sou eu? noto anche come Bodarrada, Gama usò ironicamente il termine “bode”, ossia capra, all’epoca utilizzato verso i neri in modo spregiativo, per fare satira sulla società brasiliana, supportando l’uguaglianza tra gli uomini indipendentemente dal colore della pelle.

Fu anche giornalista, prima come apprendista tipografo presso O Ipiranga, poi nella redazione di Radical Paulistan, fino alla creazione con il fumettista Angelo Agostini nel 1864 del primo giornale umoristico illustrato di San Paolo, chiamato Diabo Coxo (Diavolo zoppo). Nel 1866, sempre con Agostini e con Américo Brasílio de Campos, fondò l’Hebdomadário Cabrião: tutti e tre appartenevano alla stessa loggia massonica e condividevano gli ideali repubblicani e abolizionisti.

Queste attività avevano reso Gama una delle figure più influenti e popolari in città, anche se non divenne mai un uomo ricco, preferendo donare quel poco denaro che aveva ai bisognosi che si rivolgevano a lui, fino al giorno della prematura morte, avvenuta il 24 agosto 1882 per le conseguenze del diabete di cui soffriva. Solo 133 anni dopo la sua morte, il 3 novembre 2015, l’Ordine degli Avvocati del Brasile, Sezione di San Paolo, in un’apposita cerimonia gli ha conferito il titolo ufficiale di “avvocato”, mai ricevuto prima poiché non era laureato.

La scelta di rispettare un film coerente con gli ideali di Gama

Curiosamente, nessuno aveva pensato di trarre un film da una vita così eccezionale fino al 2019, quando è iniziata la preproduzione di “Doutor Gama”. Per ricostruire meticolosamente sullo schermo il Brasile dell’Ottocento è stato necessario uno sforzo produttivo non indifferente, che ha beneficiato di un’attenta pianificazione per ottimizzare i costi. Dopo una lunga preparazione, che ha portato a scegliere una troupe coerente dal punto di vista etico con la storia del protagonista, si è arrivati a girare il film, affidandone la regia a Jeferson De e il ruolo da protagonista ad Angelo Fernandes (Gama da giovane) e César Mello (il protagonista da adulto), con il compito di far comprendere al pubblico questo complesso personaggio.

FOTO TIRADA EM PARATY 22/02/2019

In particolare, il regista sin dall’inizio della sua carriera è stato attento a certi temi, arrivando a pubblicare nel 2000 il manifesto nero “Dogma Feijoada” sulle caratteristiche del cinema afrobrasiliano. Dopo aver diretto i cortometraggi “Distraída Para a Morte” (2001), “Carolina” (2003) e “Narciso Rap” (2005), nel 2010 il suo primo lungometraggio “Bróder” è stato presentato in anteprima al Festival del cinema di Berlino. Ha poi spaziato nel cinema e nella tv, dirigendo serie per ragazzi, thriller, commedie, soap opera. Nel 2020, ha realizzato “M-8”, un film sul razzismo nelle università brasiliane che ha vinto, tra gli altri, il Premio della Giuria del Pubblico al Festival di Rio e il Premio APCA per il Miglior Film di Fiction 2020.

“Doutor Gama” sarà presentato in concorso al Bari Brasil Film Fest lunedì 28 ottobre alle 20,30 (Multicinema Galleria – ingresso euro 5). Il lungometraggio sarà introdotto dall’avvocato Enzo Augusto.

Vincenzo Camaggio

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