“Clara Estrela”, una stella nel firmamento musicale brasiliano
Clara Francisca Gonçalves Pinheiro, nota a tutti come Clara Nunes, è considerata una delle interpreti più grandi della musica popolare brasiliana. Predestinata fin da piccola – suo padre, morto prematuramente era un musicista conosciuto a livello locale – a partire dagli anni ’70 si dedicò principalmente al samba, riuscendo a segnare record di vendite con i suoi dischi. In questo modo fece da apripista alle colleghe, cancellando il luogo comune che le cantanti donne non potevano avere un grande riscontro commerciale: infatti nel 1974 l’album “Alvorecer”, trainato dal brano “Conto de areia”, arrivò a raggiungere le 400mila copie vendute, riuscendo a eguagliare il successo di interpreti come Roberto Carlos.
Clara è stata un’artista molto amata, resa celebre anche dalle sue canzoni che non disdegnavano temi spirituali relativi al candomblé, la sua religione e dal suo look caratteristico, con vestiti bianchi e collane di origine africana. La carriera luminosa di questa interprete è stata interrotta all’apice dalla morte prematura, causata dalle complicanze di un intervento chirurgico.
Tuttavia, la sua precoce scomparsa non ha scalfito l’amore della gente verso questa cantante, in grado di sintetizzare al meglio il melting pot culturale brasiliano, meticcio, aggregante e sincretico. La sua arte, che considerava importanti anche i costumi di scena e la danza, è diventata iconica, raccogliendo l’unanimità dei consensi.
Mai nessuno aveva dedicato un documentario a Clara fino al 1998, quando i fratelli Renata e Rodrigo Alzuguir hanno iniziato un lavoro di ricerca, durato anni: un lungo viaggio che li ha portati a ripercorrere non solo la carriera, ma anche gli elementi più personali dell’esistenza dell’artista, a partire dall’infanzia nel Minas Gerais. I famigliari di Clara, insieme al compositore Paulo César Pinheiro, vedovo della cantante, hanno aderito con entusiasmo al progetto, mettendo disposizione degli autori i loro ricordi e le loro collezioni personali.
I due produttori, insieme alla co-regista Susanna Lira, hanno cercato di costruire il documentario in una forma non consueta: non hanno utilizzato interviste a terzi, per realizzare un film totalmente d’archivio, dove c’è solo la presenza di Clara che parla in prima persona, attraverso le sue partecipazioni a programmi televisivi e radiofonici. Inoltre, le sue parole riportate dalla carta stampata rivivono grazie alla narrazione dell’attrice Dira Paes. Le testimonianze, frutto di un meticoloso lavoro di ricerca, sono intervallate da immagini oniriche che traducono l’universo mistico di Clara, le sue radici e la gioia di vivere, presenti nelle sue canzoni.
Lo spettatore potrà così scoprire il frutto di un lavoro di ricerca appassionato durato vent’anni, che offrirà la possibilità di conoscere meglio un personaggio che, a quarant’anni dalla sua morte, conserva un posto di rilievo nella storia della musica popolare brasiliana, ancora oggi una fonte di riferimento per molti interpreti. Una donna che ha dovuto superare pregiudizi e ostacoli per diventare una grande stella.
“Clara Estrela” sarà presentato al Bari Brasil Film Festival domenica 25 novembre, con introduzione a cura di Monica Paes, conduttrice radiofonica su Radio Popolare della trasmissione “Avenida Brasil” e traduttrice dei libri “Verità Tropicale” del cantante Caetano Veloso, “Mongolia” di Bernardo Carvalho e “Il luogo della parola” della filosofa Djamila Ribeiro.
Vincenzo Camaggio